Ciambelline al vino ciociare: la ricetta originale

Ciambelline al vino ciociare
Ciambelle ruzze al Ambasciatori Place Hotel

Ciambelline al vino, all’anice o ‘mbriachelle. Comunque le si chiami, queste ciambelle (scambiate a volte per taralli), tipiche del territorio laziale e ciociaro, sono dei dolci strettamente legate alla tradizione popolare, ai riti contadini e agli ingredienti più poveri.  In Ciociaria e a Fiuggi le chiamiamo ciambelle ruzze per il loro essere un po’ grezze; non vi aspettate infatti delle forme precise da queste ciambelle; anzi più sono irregolari e più sono gustose! Vengono chiamate anche “ciambelle di magro” perché vengono fatte senza uova.

La storia delle ciambelline al vino

La storia di queste ciambellette risale alla cultura contadina delle campagne laziali e ciociare. Era un dolce povero, che si conservava a lungo, preparato con ciò che si aveva in casa; quando il burro era considerato un lusso e le uova si preferiva usarle per altro. Venivano sfornate soprattutto durante le feste in quantità quasi industriali! Si scomodavano zie, nonne e nipoti per preparare ceste piene di ciambelline che occupavano ogni spazio immaginabile della casa; potevi trovarle persino sotto i letti! Una volta le ciambelline si chiamano ciambelle perché erano più grandi e il finger food non era stato ancora inventato …😊

La ricetta originale delle ciambelline al vino

La ricetta che ho segnato sul mio quadernino di ricette mi è stata data della nonna di mio marito per cui, se trovate unità di misura inusuali, non prendetevela con me! Vi assicuro però che il risultato che si ottiene è davvero ottimo.

Ingredienti:

  • ½ kg di farina  
  • 1 tazza di olio di semi di girasole
  • 1 tazza di zucchero
  • 1 tazza di vino rosso
  • Un cucchiaio di semi di anice (facoltativo)
  • Zucchero per guarnire q.b.

Disponete la farina a fontana sulla spianatoia e aggiungete tutti gli ingredienti (per ultimo i semi di anice) e lavorate l’impasto per circa 10 minuti. Una volta ottenuto un panetto liscio e omogeneo, iniziate a creare le vostre ciambelle. Non preoccupatevi se non sono precise, l’importante è che sia simile la grandezza di ciascuna ciambellina per fa sì che cuociano in maniera omogenea. Passate un solo lato di ciascuna ciambellina nello zucchero e ponete sulla teglia foderata con carta forno. Cuocete in forno statico a 180° per circa 15 minuti (dipende dalla grandezza delle ciambelle) o finché non risultino ben dorate in superficie.

Una volta cotte, fatele raffreddare e, se riuscite a non mangiarle in una volta sola, conservatele in un contenitore, meglio se a chiusura ermetica. In questo modo possono conservarsi per parecchi giorni.

Suggerimenti:

  • Io come tazza, uso quella da colazione; l’importante è che sia la stessa per tutte le misurazioni 😊
  • Ho provato a farmi aiutare dalla tecnologia impastando con l’impastatrice; vi devo confessare che il risultato non è lo stesso! Per cui sono tornata all’impasto a mano, come facevano le nostre nonne.
  • Io ho provato anche la versione con vino bianco e spumante soprattutto quando mi avanzano bottiglie aperte; il risultato non è male ma io preferisco sempre la versione al vino rosso!

Diverse ricette per la stessa ciambella

Paese che vai, ricetta che trovi. Pur trattandosi di un dolcetto tipico del territorio laziale, ogni zona o paese ha la sua versione. C’è chi mette l’anice e chi preferisce senza (io sono una di queste); c’è chi aggiunge un pochino di lievito e chi addirittura aggiunge qualche goccia di cioccolato.

Dolce ideale per vegetariani e vegani

Nella ricetta originale ciociara, non è previsto utilizzo di uova e burro; per questo motivo si tratta di un dolce assolutamente vegetariano e vegano e adatto anche a intolleranti a uova e lattosio. E se vi chiedete se le ciambelline al vino fanno ingrassare, è possibile fare una versione light evitando di passare le ciambelline nello zucchero; il loro sapore rimarrà invariato.

Da provare le ciambelline inzuppate nel vino

Solitamente una cena ciociara tra amici termina con dei dolcetti secchi tipici, come tozzetti e le suddette ciambelline al vino. A tavola scorre normalmente del vino rosso e nei bicchieri dei commensali ne rimane sempre un po’. E siccome noi Ciociari non amiamo sprecare il vino, non c’è modo migliore che usarlo per inzuppare le nostre ciambelle ruzze a fine pasto. C’è chi inzuppa anche i tozzetti (per riprendere la tradizione toscana di tozzetti e vin santo) ma questa è un’altra storia.

Anche all’Ambasciatori Place Hotel facciamo le ciambelline al vino; il pasticcere deve assolutamente farle sparire immediatamente alla vista di noi dipendenti, per non rischiare che finiscano prima di essere servite sulle tavole dei nostri ospiti!